Il primo degli articoli in questa pagina è un’intervista a Nino Longhitano uscita sul “Corriere Artigiano”, decoratore esperto e membro del CNA.
Originario della Sicilia, si è trasferito a Torino giovanissimo, dove si è specializzato nelle tecniche tradizionali di lavorazione della calce. Da anni si occupa non solo di decorazione edile, ma di ricerca e formazione.
Il secondo articolo, scritto dallo stesso Longhitano, testimonia la passione e la competenza che dedica alla sua professione, ancora viva e presente a dispetto della crisi e delle difficoltà.
In tutto il territorio nazionale sono presenti numerosi graffiti risalenti al ventennio fascista e tuttora perfettamente conservati.
Oltre a essere dei veri e propri documenti storici, queste scritte e disegni costituiscono pertanto un oggetto di studio architettonico estremamente interessante.
Questa considerazione ha spinto Nino Longhitano a svolgere una ricerca sui graffiti ancora visibili in varie parti d’Italia, sulle loro origini e sulle tecniche utilizzate per realizzarli.
La XXVIII edizione di Restructura, tenutasi dal 26 al 29 novembre presso l’Oval Lingotto Fiere di Torino, ha totalizzato 25 mila visitatori, di cui il 70% professionisti, ed un +10% di espositori rispetto al 2014, grazie ai nuovi settori della domotica, illuminotecnica e Building Information Modeling. Dati che fanno ben sperare…
Si chiama Tadelakt e impiega materiali naturali risultato di sedimentazioni millenarie.
Con questa tecnica marocchina, Nino Longhitano ha abbellito gli interni di ville e yacht in giro per il mondo. “Senza passione, questo mestiere non ha senso”.
“Se non hai la passione non ha senso fare questo mestiere, non riesci a entusiasmare il cliente per la tua tecnica”.
A parlare così è Antonino Longhitano, artigiano siculo-torinese esperto del Tadelakt.
“Ho iniziato a lavorare a 13 anni nei cantieri giù in Sicilia, poi a 17 sono venuto a Torino e non c’è mai stato un giorno in cui non abbia lavorato: oggi sono a un punto in cui quando non ho lavoro sto male, non posso immaginare un giorno senza”.
Esiste una particolare sfumatura di giallo, caratteristica di molti edifici torinesi, chiamata appunto “giallo Torino”: questo e altre tonalità di giallo compongono una gamma di colori molto particolare, che è parte integrante della storia cittadina. Analizzando le varie colorazioni di diversi edifici e la loro evoluzione nel tempo, Nino Longhitano ha studiato a fondo i colori di Torino; questa ricerca gli ha permesso di conoscerne a fondo la storia, i materiali e le tecniche tradizionali degli artigiani di una volta, ancora insuperati dai moderni prodotti sintetici.
La calce è stata uno dei materiali più usati nell’edilizia, dalle antiche civiltà della Mesopotamia a oggi. Uno dei migliori tipi esistenti era sicuramente la calce di Superga, largamente usata e apprezzata nel XVIII secolo: l’architetto Filippo Juvarra ne era un grande estimatore. Il presente articolo scritto da Nino Longhitano è il risultato di numerose ricerche su questa particolare qualità di calce, la sua storia millenaria, la sua lavorazione e le sue applicazioni.
Originario della Sicilia, Nino Longhitano inizia a lavorare sin da bambino e all’età di 13 anni viene introdotto al mestiere di decoratore. La sua grande passione e la continua ricerca di miglioramento lo portano a Torino dove entra in contatto con la CNA e con diversi professionisti del settore. Intraprende così un percorso professionale di ricerca, alla riscoperta delle materie prime naturali e delle tecniche utilizzate dagli antichi. Ancora oggi, dopo anni di attività, Longhitano è guidato dalla stessa passione e dalla grande curiosità che lo contraddistinguono, portandolo a cercare e ottenere sempre il meglio dell’eccellenza artigiana.